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Comunicazioni per gli iscritti


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Comunicazione in merito all’Obbligo di inizio attività per gli iscritti OBLA della Regione Lazio


Cari colleghi,
da qualche tempo ormai giungono a quest’Ordine richieste di chiarimenti in merito agli obblighi in capo al Biologo che intenda avviare la propria attività aprendo uno Studio privato.

Si rendono dunque necessari i seguenti chiarimenti.

L’attività di Biologo nutrizionista, ai sensi dell’art.4 comma 2 bis della Legge Regionale del Lazio 4/03 prevede che “Lo svolgimento dell’attività professionale medica, odontoiatrica o sanitaria non ricompresa all’interno delle tipologie di cui al comma 2, presso studi, anche organizzati in società di professionisti o in forma associata o condivisa tra medici, odontoiatri e altri esercenti professioni sanitarie regolamentate in ordini professionali, è soggetta a comunicazione di inizio attività nel rispetto della normativa in materia di igiene, sanità e sicurezza dei locali”.

Dal momento che l’attività di biologo, in seguito alla entrata in vigore della legge 3/18. rientra tra le professioni sanitarie, la comunicazione prevista dalla legge deve ritenersi dunque necessaria.

La DGR Lazio 447/15 contiene in allegato un fac simile del modulo di comunicazione, alla quale occorrerà allegare la documentazione prevista dalla Legge richiamata nello stesso Modello 2, ovvero:

planimetria generale dell’immobile in scala 1:100, a firma di tecnico abilitato, dalla quale risultano: l’intestazione, le destinazioni d’uso di ciascun locale, le relative altezze, la sezione, le superfici di ciascun locale e il rapporto con le superfici finestrate (o, in alternativa, l’idoneo sistema di ricambio d’aria ivi presente);

copia del titolo di possesso dell’immobile, registrato (contratto di locazione, comodato d’uso, altro diritto reale di godimento), ovvero, copia del contratto di locazione del locale in uso o copia del contratto di sub locazione del locale in uso;

copia del contratto di smaltimento dei rifiuti speciali a nome del soggetto che effettua la comunicazione ove richiesto dalla tipologia di attività svolta;

elenco delle apparecchiature utilizzate da ogni singolo professionista;

copia delle analoghe comunicazioni effettuate dagli altri professionisti eventualmente operanti all’interno dell’unità immobiliare;

autodichiarazione che l’unità immobiliare sede dell’attività sanitaria risponde a tutti i requisiti urbanistici previsti dalle vigenti disposizioni che disciplinano la materia.

I Punti critici
L’Ordine ha da tempo avviato delle interlocuzioni con i vertici regionali affinché venga fatta chiarezza in merito ai seguenti punti:
1. Ambiguità sul perimetro soggettivo dell’obbligo
Il titolo stesso dell’adempimento (“Comunicazione di Inizio Attività”) e l’impostazione del Modello 2, che non consente dichiarazioni retroattive, lasciano intendere che esso si applichi esclusivamente ai professionisti che avviano l’attività a partire dalla data della comunicazione.
Sono stati dunque chiesti chiarimenti in merito a:
1) Data di entrata in vigore dell’Obbligo;
2) Adempimenti a carico di coloro i quali svolgono la professione da prima dell’entrata in vigore;
3) Adempimenti a carico di coloro i quali, a causa della menzionata incertezza interpretativa, non hanno ancora provveduto ad effettuare la prevista comunicazione;

2. Eterogeneità delle modalità di esercizio della professione di Biologo

La figura del biologo può operare in contesti estremamente diversificati.

Si pone quindi la questione se e come l’adempimento debba essere osservato dai professionisti che, a titolo esemplificativo:

  • esercitino la professione presso la propria abitazione con uso promiscuo dell’immobile;
  • svolgano attività non sanitarie (biologia ambientale, consulenze aziendali, perizie);
  • condividano spazi di coworking o utilizzano studi situati in territori di competenza di ASL differenti.
  • operino presso palestre o altri luoghi aperti al pubblico;
  • prestino la propria attività in regime libero professionale presso strutture sanitarie pubbliche o private;

Alla luce di quanto sopra, l’Ordine dei Biologi del Lazio e dell’Abruzzo ha chiesto formalmente alle Autorità competenti di:

  • definire in modo chiaro e ufficiale il perimetro soggettivo e oggettivo dell’adempimento;
  • semplificare la documentazione richiesta, in coerenza con i principi normativi vigenti;
  • elaborare un modello di comunicazione realmente aderente alla realtà professionale dei biologi;

Sarà cura di quest’Ordine informare gli iscritti in merito alla proseguo delle interlocuzioni.

Distinti saluti

La Presidente
Ordine dei Biologi del Lazio e dell’Abruzzo
Dott.ssa Daniela Arduini