Covid-19 e fragilità di strada, Gesuiti in campo a Roma per i test rapidi ai senzatetto

Parte il Progetto Emergenza Covid-19 in Italia. La Fondazione Magis, opera missionaria dei Gesuiti della Provincia Euro-Mediterranea, in collaborazione con l’Associazione Medicina Solidale e Intersos, ha messo in campo un progetto di diagnosi e ricerca con test rapidi, riservato alle persone vulnerabili ed ai senza fissa dimora della città di Roma, ed un’indagine epidemiologica realizzata dal Centro Ricerche Covid-19 in collaborazione con il Policlinico dell’Università Tor Vergata. L’iniziativa mira a supportare l’attività di monitoraggio e assistenza medica della popolazione vulnerabile con l’identificazione dei soggetti sierologicamente positivi e l’accompagnamento presso le ASL e i centri specializzati nella presa in carico in caso di positività al coronavirus; svolgere un’indagine epidemiologica sulla popolazione che vive in condizioni di vulnerabilità sociale al fine di identificare il tasso di diffusione del virus e la penetranza di cluster e infine, migliorare la conoscenza scientifica sulla risposta immunitaria al Covid-19.
A carico del Magis l’acquisto dei kit per i test e il contributo per una o due risorse umane dedicate, per un totale di 15mila euro. A fine aprile la fase operativa di screening.
L’attività sarà svolta all’interno degli ambulatori di Medicina Solidale (tra cui quello del Colonnato di San Pietro) e presso le unità mobili di Intersos (nelle aree periferiche di Roma) dove afferiscono, giornalmente, persone fragili, vulnerabili, senza fissa dimora, di solito poco inclini a cure medico-sanitarie e con grandi difficoltà nel comprendere cosa sta succedendo oggi attorno a loro. In questi spazi, il personale sanitario specializzato effettuerà visite mediche, test sierologici rapido per la rilevazione degli anticorpi specifici IgM e IgG di SARS-CoV-2 e valuterà lo stato di salute del soggetto secondo i criteri clinici per il Covid-19. Nelle strutture i “pazienti” verranno informati sul loro stato di salute, se sono entrati in contatto con il coronavirus oppure se hanno sviluppato una qualche forma di resistenza e saranno inseriti in percorsi di diagnosi e cura specifici. Si stima di poter raggiungere circa mille persone.
A “manipolare” tutti i campioni sarà il Cryolab, spin off dell’Università di Roma Tor Vergata che si occuperà della ricerca epidemiologica, per contribuire alla ricerca sul vaccino, e della loro crio-preservazione in struttura accreditata dal Ministero Salute, Centro Nazionale Trapianti e Centro Nazionale Sangue.

Fonte: Magis Gesuiti.