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Spreco alimentare e dieta equilibrata

Ridurre lo spreco alimentare dovrebbe essere un atteggiamento condiviso da tutti, infatti l’ONU fissa un obiettivo ambizionso per il 2030: dimezzare lo spreco e la perdita alimentare


Ridurre lo spreco alimentare dovrebbe essere un atteggiamento condiviso da tutti, infatti l’ONU fissa un obiettivo ambizionso per il 2030: dimezzare lo spreco e la perdita alimentare1. Il rapporto sullo spreco Waste Watchers2 stima che ogni famiglia sprechi circa mezzo chilogrammi di cibo a settimana, che genera una perdita economica per le famiglie stesse di circa 6.5 miliardi di euro all’anno, solo in Italia, a cui vanno aggiunti ulteriori 9 miliardi di euro bruciati dal resto della filiera del cibo nazionale. Senza contare poi l’impatto sociale (ad esempio la possibilità di sfamare persone indigenti) ed ambientale (in termini di risorse ed energia impiegate per smaltire questa ingente mole di rifiuti: oltre 4 milioni di tonnellate).

È possibile riuscire a coniugare il benessere della persona e della comunità?

Secondo uno studio3 pubblicato su “Frontiers in Nutrition” nel 2022 e condotto al CREA, la risposta è sì! Infatti la ricerca sottolinea come gli italiani che seguono una dieta salutare, siano  anche meno inclini a sprecare cibo. Questa osservazione, di per sé sicuramente interessante, lo è ancor più se si considera che le motivazioni di questo comportamento virtuoso, secondo le due Biolghe autrici del lavoro, Federica Grant e Laura Rossi.

In particolare il fatto di seguire una dieta equilibrata, aiuterebbe a pianificare meglio la spesa alimentare, evitando gli acquisti compulsivi, e valutando meglio le quantità di cibo necessario. Inoltre le persone coinvolte nel lavoro, hanno dimostrato di avere maggiore attenzione per la conservazione e la salubrità degli alimenti, ed essere più propense al riuso creativo e sicuro degli avanzi.

Ben vengano quindi iniziative come lo Sprecometro4 (ideato dall’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum” e Last Minute Market) ed i provvedimenti normativi per rendere obbligatorio l’uso della “doggy bag” per il recupero del cibo avanzato nei ristoranti. Tuttavia OBLA vuole andare oltre, invitando i cittadini a considerare l’ipotesi di iniziare un percorso nutrizionale con un Biologo Nutrizionista (o altro professionista abilitato), che potrebbe rivelarsi, non solo un grande benficio per la propria salute, ma anche un modo per risparmiare denaro, ridurre il consumo di risorse ambientali e lo spreco di cibo, con un grosso vantaggio per chi si impegna in prima persona, ma anche per chi gli sta intorno.

1. SDG Target 12.3 on Food Loss and Waste: 2023 Progress Report

2. https://www.sprecozero.it/wp-content/uploads/2023/05/22-096089-WW-Italia-2023-Presentazione-on-line.pdf

3. Grant F, RossiL, Sustainable choices: The relationship between adherence to the dietary guidelines and food waste behaviors in Italian families, Front.Nutr., 14 December 2022, Sec. Nutrition and Food Science Technology, Volume 9 – 2022 https://doi.org/10.3389/fnut.2022.1026829

4. https://sprecometro.it/scopri-il-metodo