Tumore del rene: al “Gemelli” la preceptorship internazionale sulle evoluzioni terapeutiche. L’intervento della presidente Arduini (OBLA)

C’era anche la dott.ssa Daniela Arduini, presidente dell’Ordine dei Biologi del Lazio e dell’Abruzzo, alla “preceptorship internazionale” sulle evoluzioni terapeutiche del trattamento del tumore del rene, svoltasi, nei giorni scorsi, al Policlinico Gemelli di Roma. Invitata come relatrice, la rappresentante dei Biologi, presente con il suo team di oncologia che al “Gemelli” si occupa di genito-urinario, ha presentato ed illustrato una relazione dal titolo “Recent Advances in Target Therapy; a multidisciplinary updates in molecular targets in metastatic renal cell carcinoma” nella quale ci ha tenuto a valorizzare il ruolo della ricerca scientifica “che permette di individuare i target molecolari necessari per lo sviluppo di nuove terapie con cui gestire patologie fino ad oggi non curabili”.

RIVOLUZIONE BIOLOGICA E BIOTECNOLOGICA
“Il tumore al rene – ha ricordato la presidente dell’OBLA – è una neoplasia chemio e radio resistente. Il che significa che nessun trattamento radioterapico né a base di chemioterapia sistemica, può essere efficace”. Fino a pochi anni la “migliore opzione possibile da offrire ai pazienti era la sola chirurgia che, in caso di esordio metastatico ovviamente non apportava più alcun tipo di vantaggio” ha aggiunto la rappresentante dei “camici bianchi” . Tuttavia, ha poi proseguito: “in questi ultimi anni la rivoluzione biologica e biotecnologica non solo ha consentito di gestire la malattia metastatica con una prima linea di trattamento sistemico combinato con immunoterapia e target therapy (quali molecole anti VEGF), ma ci ha consentito anche di poterci spingere oltre grazie ai clinical trial ed a trattamenti efficaci in 2a e 3a linea. Tutto questo era impensabile fino a non molto tempo fa”.

BELZUFITAN: ECCO COME FUNZIONA IL FARMACO 
“Da orgogliosa biotecnologa quale sono – ha quindi rimarcato la dott.ssa Arduini – ho voluto presentare ai colleghi un’opzione terapeutica biotecnologica in seconda linea in paziente con tumore del rene metastatico progredito alla prima linea di terapia, attiva presso il Policlinico Gemelli nell’ambito dei numerosi trial che gestiamo presso il Day Hospital di Oncologia medica“. “Questo farmaco – ha rivelato la presidente dell’OB Lazio-Abruzzo – si chiama Belzutifan* ed è un anti-HIF2a, quindi bersaglia il pathway molecolare dell’ipossia bloccando così l’innesco del meccanismo di sopravvivenza all’interno della cellula tumorale renale”. “Oggi siamo in grado di spingerci molto avanti grazie alla ricerca scientifica. Possiamo ottenere molecole sempre più efficaci e specifiche, in grado di bloccare la crescita tumorale e limitare, così, la tossicità nell’organismo” ha aggiunto la dott.ssa Arduini, per poi concludere con un appello: “i casi di tumore aumenteranno nei prossimi 20 anni. I dati ci sono, li conosciamo e sono preoccupanti. Non possiamo sottrarci alla nostra responsabilità: dobbiamo investire nella scienza e nei ricercatori che rendono possibile lo sviluppo di nuove armi sempre più efficaci contro i tumori”.

*Belzutifan è stato approvato dall’FDA nell’agosto 2021 per il trattamento dei tumori associati alla sindrome Von Hippel Lindau.