L’igiene delle mani può salvare milioni di vite, prevenendo le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) e contribuendo a ridurre la diffusione dell’Antimicrobico Resistenza (AMR). Anche la riduzione delle infezioni in comunità è possibile grazie a questo semplice gesto.
Nella giornata mondiale per il lavaggio delle mani (5 maggio), promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), si vuole sottolineare che le “cure pulite” sono un fondamentale segno di rispetto verso coloro che cercano assistenza, proteggono la salute e tutelano i lavoratori.
Come scrive WHO, “ora è un momento critico in cui i paesi di tutto il mondo devono accelerare l’attuazione degli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19 e aumentare gli investimenti per colmare le lacune nella prevenzione e nel controllo delle infezioni (IPC), compresa l’igiene delle mani”. Vale la pena ricordare che in Italia si sta facendo uno sforzo – attraverso il nuovo piano PNCAR – per recuperare le criticità storiche nel controllo della diffusione dell’Antimicrobico Resistenza (AMR).
Molti biologi italiani sono impegnati – nei laboratori clinici e nei servizi di Microbiologia ospedalieri, territoriali, di sanità pubblica, di ricerca – a fornire il supporto diagnostico ed epidemiologico, per monitorare e contrastare le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) e l’Antimicrobico Resistenza (AMR).
In questo 5 maggio 2023 i biologi ricordano la straordinaria importanza del piccolo grande gesto del lavaggio delle mani, da parte di tutti – professionisti e cittadini – per migliorare le cure, l’attività sanitaria e la qualità della vita in generale.
Dott. Marcello Meledandri