15 marzo: Giornata Nazionale dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. Il ruolo dei Biologi

Il 15 marzo ricorre la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, una ricorrenza istituita nel 2018 dal presidente del Consiglio dei Ministri, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (definiti dal Ministero della Salute DNA).

 

La bulimia nervosa, l’anoressia, il binge eating, l’ortoressia sono solo alcuni tra i disturbi alimentari riconosciuti. Si tratta di patologie complesse, ad eziologia multifattoriale, manifestazioni psicopatologiche che riguardano l’alimentazione, il rapporto con il cibo e la percezione del proprio corpo.

I DNA sono frequenti negli adolescenti e nei giovani adulti, anche se negli ultimi anni si è abbassata l’età di insorgenza. Tali patologie, se non precocemente diagnosticate, possono influire negativamente sullo sviluppo corporeo, sulla salute fisica e psicosociale sfociando in gravi problematiche a carico di organi e tessuti fino a provocare, nei casi più gravi, la morte. Una diagnosi precoce è dunque l’obiettivo principale ma non sempre questo è facile: la natura psicologica di queste malattie caratterizzata da vergogna, negazione, segretezza rende, infatti, difficile a chi ne soffre anche solo parlarne. Dall’altro lato, anche per l’operatore sanitario risulta davvero complesso riconoscerne i sintomi, spesso celati o confusi da mode del momento.

 

Secondo i dati di Società Italiana per lo studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA) ogni anno in Italia ci sono 8.500 nuovi casi di DNA. Sono 9 donne su 100.000 ad ammalarsi di anoressia e 12 di bulimia. La fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni è quella più colpita dai disturbi alimentari. Negli ultimi anni, però, sono sempre più numerosi i casi di bambini che soffrono di anoressia o bulimia già intorno agli 8-9 anni.

 

Il Covid e i casi di DNA

Informazioni più recenti confermano che il Covid ha aggravato la situazione. I dati relativi a una survey conclusasi a febbraio 2021, basata sull’incrocio di diversi flussi informativi analizzati dal Consorzio interuniversitario CINECA, confermano un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto al 2019 con un abbassamento dell’età di esordio: il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni. 

 

 

 

 

DNA: quale approccio

Data la complessità di queste patologie, l’approccio deve necessariamente essere multidisciplinare. Nel 2015 la Direzione Generale per l’Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha emanato le Linee di indirizzo Nazionali per la Riabilitazione Nutrizionale Multidisciplinare nei disturbi del comportamento alimentare: un valido strumento per gli operatori sanitari per identificare precocemente le persone che necessitano di un supporto nutrizionale e mettere in atto tutti i trattamenti appropriati. Una revisione del 2017 ha aggiunto poi le raccomandazioni in ambito nutrizionale per pazienti con disturbi dell’alimentazione in Pronto soccorso e raccomandazioni in ambito nutrizionale per le famiglie.

 

 

Lo scorso anno, il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS ha realizzato un progetto di mappatura territoriale a livello nazionale dei centri dedicati alla presa in carico e cura dei DNA. Sulla piattaforma https://piattaformadisturbialimentari.iss.it/ è possibile cercare il centro dedicato. Esso è un utile strumento per gli operatori sanitari, per i familiari e per gli stessi pazienti. Gli obiettivi principali di tale strumento sono facilitare la richiesta di aiuto e informare sull’assistenza. Secondo i dati ISS 2022, sono 108 le strutture accreditate su tutto il territorio nazionale di cui 101 del SSN e 7 del privato accreditato.

  

Dati estrapolati dalla piattaforma dell’ISS relativi ai centri per il trattamento dei DNA nel Lazio e nell’Abruzzo

In Abruzzo si contano 4 centri complessivi

A Asl Teramo, Atri

B Asl Teramo, Giulianova

C Presidio ospedaliero G.Mazzini, Teramo

D Villa Pini, Chieti

 

Nel Lazio si contano 8 centri complessivi

E Villa Armonia Nuova, UOSD Disturbi del Comportamento alimentare, IRCCS Ospedale pediatrico Bambin Gesù, Policlinico Umberto I, Asl Roma 2

F Italian Hospital Group “Villa Pia”, Guidonia

G Asl Frosinone, Frosinone

H Istituto San Giorgio, Viterbo

 

 

 

Inoltre nel 2022 con una normativa i DNA entrano a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Così facendo i DNA non sono più classificati come problemi minori tra i mentali ma necessitano di cure e un livello di aiuto specializzato.

 

Iniziative 2023 in Abruzzo e nel Lazio

In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, diverse sono le iniziative volte a sensibilizzare la popolazione. In Abruzzo la Asl di Teramo insieme alla Fondazione Tercas ha avviato un progetto per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione che prevede una terapia di ‘terza generazione’, la Mindfulness Based Stress Reduction: terapia di gruppo con percorso esperienziale-educativo.

Nel Lazio nel comune di Frascati il 15 Marzo sarà presentato ufficialmente il video “Noi, le maschere, le indossiamo solo al ballo in maschera” organizzato dall’associazione Donna Donna Onlus.

 

Ruolo del Biologo Nutrizionista nei DNA

Negli ultimi anni il Biologo Nutrizionista, figura centrale nel trattamento e prevenzione di patologie legate all’alimentazione, intercetta sempre più spesso casi di DNA . Pur non competendo al Biologo la diagnosi di queste patologie, è importante che il professionista sappia indirizzare il paziente al team di competenza professionale. Per questo l’Ordine dei Biologi del Lazio e dell’Abruzzo auspica che ci sia una maggiore sinergia tra le figure professionali coinvolte, in modo da creare una rete funzionale tra strutture e territorio.

 

https://www.sisdca.it/html/cnt/home.asp

Dati DNA fonte Istituto Superiore di Sanità

https://www.salute.gov.it/portale/saluteMentale/menuContenutoSaluteMentale.jsp?lingua=italiano&area=salute%20mentale&menu=DNA